Un nuovo studio del Goddard Institute for Space Science (GISS) evidenzia la storia climatica di Venere e le sue implicazioni per l’abitabilità sugli esopianeti in orbite simili. Quattro decenni fa, la missione Pioneer Venus della NASA ha scoperto che il mondo un tempo possedeva un oceano di fondale basso.
Ora, nel tentativo di confermare se la “sorella contorta” della Terra abbia mai avuto un clima stabile in grado di supportare l’acqua, i ricercatori Michael Way e Anthony Del Genio hanno ideato una serie di simulazioni.
La coppia ha scoperto che Venere era in grado di mantenere temperature stabili tra un massimo di 50 ° C (122 ° F) per circa 3 miliardi di anni. Un clima temperato potrebbe anche essere continuato oggi, se non per una serie di eventi sfortunati da 700 a 750 milioni di anni fa che hanno causato un rilascio di anidride carbonica immagazzinata nelle rocce del pianeta.
La causa di questo “degassamento” rimane un mistero; probabilmente era collegato all’attività vulcanica del pianeta.
Venere: gli studi e le ipotesi degli scienziati sulla sua abitabilità
“La nostra ipotesi è che Venere potrebbe aver avuto un clima stabile per miliardi di anni“, ha detto Way in una nota. “È possibile che l’evento di resurfacing quasi globale sia responsabile della sua trasformazione da un clima simile alla Terra alla calda casa infernale che vediamo oggi.”
Molti scienziati ritengono che Venere sia oltre i confini della zona abitabile del nostro Sistema Solare Ma questo nuovo studio suggerisce il contrario.
“Attualmente Venere ha quasi il doppio della radiazione solare che abbiamo sulla Terra“, secondo Way. “Tuttavia, in tutti gli scenari che abbiamo modellato, abbiamo scoperto che Venere poteva ancora supportare temperature di superficie suscettibili di acqua liquida“. Questa non è una risposta definitiva, però.