Le impronte digitali non sono l’unico identificatore umano univoco: il condotto uditivo produce una firma particolare basata sul modo in cui i suoni riecheggiano o vengono assorbiti al suo interno.
Ispirato dalla pervasività degli auricolari nei campus universitari, lo scienziato informatico dell’Università di Buffalo Zhanpeng Jin ha sviluppato un nuovo modo di sbloccare il telefono.
“Abbiamo così tanti studenti che camminano con auricolari nelle orecchie“, ha detto il professore associato in una dichiarazione. “Mi ha portato a chiedermi cos’altro potremmo fare con loro.”
EarEcho: lo strumento biometrico che si serve dell’udito per sbloccare lo smartphone
La risposta: EarEcho, uno strumento biometrico che utilizza auricolari wireless modificati per autenticare gli utenti di smartphone tramite la geometria individuale del canale uditivo.
Un team di ricercatori guidato da Jin ha realizzato il proprio prototipo con prodotti standard, tra cui un paio di auricolari e un piccolo microfono.
Dal punto di vista scientifico, quando un suono viene riprodotto nell’orecchio di qualcuno, si propaga e viene riflesso e assorbito dal condotto uditivo. Questo processo produce una firma unica che può essere registrata da un microfono.
“Non importa quale sia il suono, le orecchie di ognuno sono diverse e possiamo dimostrarlo nella registrazione audio“, secondo Jin. “Questa unicità può portare a un nuovo modo di confermare l’identità dell’utente, equivalente all’impronta digitale.”
Le informazioni sono raccolte da un microfono incorporato e inviate via Bluetooth a uno smartphone collegato. Si procede poi all’analisi.
Dopo la raccolta di informazioni tramite un microfono incorporato,
Per testare la loro tecnologia, Jin & Co. hanno trasmesso in streaming campioni audio (discorsi, musica, ecc.) A 20 persone in diversi contesti ambientali (per strada, in un centro commerciale) e in diverse posizioni (seduti, in piedi, inclinati alla testa).
Il modello è risultato efficace per circa il 95 percento quando è stato concesso un secondo per autenticare l’ascoltatore. Quel punteggio è migliorato al 97,5 percento in una finestra di tre secondi.
Ma l’informatica ha piani più alti per il monitoraggio continuo degli utenti di smartphone: il sistema passivo è l’ideale per le situazioni in cui le persone sono tenute a verificare la loro identità, come ad esempio i pagamenti mobili.
L’ufficio Technology Transfer di UB ha presentato una domanda di brevetto provvisoria.