Il Fisco italiano cerca da sempre di abbattere l’evasione fiscale nei migliori modi, ma da quando il Decreto Dignità è stato promulgato nel corso del 2018 qualcosa è iniziato a peggiorare. La pronuncia di non idoneità riferita allo strumento fino ad allora utilizzato ha creato un vero scompiglio negli uffici dell’Amministrazione Fiscale nazionale e pensare in che modo questo possa essere avvenuto non è molto difficile.
Il Redditometro, definito letteralmente inadeguato, ha abbandonato i lavori dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per tutti quei casi che esulano il 2015 in tempistiche lasciando un vero e proprio libero passare all’evasione fiscale.
Creato per poter individuare tutti i tentativi di evasione fiscale, il Redditometro aveva uno scopo ben preciso: individuare tutte le entrate e le uscite monetarie di una determina persona per poi metterle a confronto con quanto attestato nella dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui una sproporzione del 20% fosse risultato da tale operazione, un controllo più accurato sarebbe stato avviato con eventuali provvedimenti a seguire.
Al momento, il Fisco italiano è quindi sprovvisto di uno strumento idoneo a tale operazione ed effettivi provvedimenti sembrano non essere stati ancora accolti.
Concludiamo con il ricordare che per tutte le dichiarazioni dei redditi avvenute anteriormente all’anno 2015, il redditometro può ancora intervenire segnalare tutte le eventuali evasioni fiscali effettuate dagli utenti. Quelle posteriori al 2015 non sono invece oggetto di controllo da parte di questo strumento fiscale ormai decaduto ufficialmente. Aggiornamenti a venire potranno eventualmente risolvere la situazione.