Nel corso dell’ultima decade il fatturato dei principali operatori telefonici ha subito un calo compreso tra il 24 ed il 27%, portando di conseguenza le aziende ad aumentare il prezzo di vendita delle offerte, oltre che a ridurre in parte gli investimenti per le nuove reti. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dal professor Andrea Rengone, denominato Rapporto sulla Filiera delle Telecomunicazioni in Italia.
Le cause che hanno portato ad una simile situazione sono diverse, a partire dai fantomatici costi nascosti (quei servizi abbonamenti che molti di noi non sapevano di aver attivi, ma che erano a pagamento), passando per la tariffazione a 28 giorni (il metodo che ha visto le aziende ridurre il periodo di fatturazione, ricavandone quindi una mensilità in più all’anno), per finire proprio alla comparsa di Iliad.
Il quarto operatore fisico d’Italia, per legge non possono essere di più ma si era liberato un posto con la fusione Wind-Tre, ha destabilizzato letteralmente l’ambiente. In poco più di un mese l’azienda ha conquistato 1 milione di clienti, oggi sono quasi 4 milioni (3’841’000 al 30 giugno) e sono destinati ad aumentare sempre di più. L’attenzione della community è attratta dalla presenza di prezzi bassi e grandi contenuti, fattori che hanno portato le altre realtà all’emulazione, con una conseguente riduzione del fatturato.