nube-radioattiva La nube radioattiva formatasi sul suolo russo, e diretta verso l’Europa del Nord (ha toccato la Norvegia), ha terrorizzato buona parte del nostro continente. Ad oggi, purtroppo, non ci è dato di sapere con certezza le cause di una simile situazione, l’unica cosa che possiamo fare sono ipotesi o ascoltare le teorie degli esperti in materia.

Di una cosa siamo sicuramente certi, non ci troviamo di fronte ad una nuova Chernobyl, non ascoltate fake news o quant’altro, siamo ben lontani da una simile e preoccupante condizione. Dall’altro lato della medaglia è chiaro che il non sapere cosa stia accadendo, porta la popolazione a farsi delle domande tutt’altro che semplici.

Data la sovrana incertezza, proviamo a fare un po’ di chiarezza sulle più papabili teorie pubblicate in rete.

 

Nube radioattiva in Russia: tutte le teorie, non le complottistiche

  • Test missilistico fallito: l’ipotesi più probabile vede il fallimento del test missilistico relativo ai Burevestintnik, chiamati Skyfall dalla NATO. Il soggetto è caratterizzato dalla presenza di un piccolo reattore nucleare, atto a renderlo più rapido di tutti gli elementi tradizionali; nel corso del test il reattore sarebbe esploso causando la morte di alcuni scienziati, e causando di conseguenza un emissione di radiazioni più elevata del normale (circa 16 volte superiore, ma ben lontane dalle 7000 volte di Chernobyl).
  • Rilascio nell’aria di Rutenio-106 da una fabbrica: alcuni rigidi controlli presso la fabbrica russa di Majak sembrerebbero aver confermato un rilascio di rutenio-106 simile ai valori della nube radioattiva. L’ipotesi è avvalorata dalle teorie degli scienziati, ma la Rosacom (proprietaria del sito), afferma che sarebbe causa di un satellite precipitato nelle vicinanze.
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