radiazioni Europa disastro nucleare Vaste lande desolate pervadono lo scenario di una Chernobyl ancora inaccessibile dopo trent’anni di esposizione alla radiazioni. In Europa torna la paura per una nube tossica che dalla Russia rischia di diffondersi anche ai bacini idrici dell’incontaminato Mediterraneo. L’aria è pervasa da uno strato di Rutenio-106 che secondo i maggiori esperti non dovrebbe, per il momento, rappresentare un grosso problema. Ma c’è paura per una situazione che presto potrebbe degenerare. Ecco cosa sta succedendo in Europa, dove si teme per una riproposizione dei fatti ucraini con la Chernobyl v2.0.

 

Chernobyl è stato l’inizio: nuove radiazioni mettono a rischio tutta l’Europa, la situazione dopo l’aggiornamento di stato diramato dagli esperti

Gli studi sulla nuvola radioattiva sono in corso. Si scopre che i valori dell’isotopo presente nell’atmosfera terrestre sono cento volte superiori rispetto a quelli rilevati su Chernobyl. Cosa che risulta vera se si prende in considerazione l’isotopo e non l’intera struttura chimica dell’agente che aleggia sopra le nostre teste.

Sono scattati i controlli, dai quali è emerso che l’epicentro del disastro è la Russia. Pare che la fabbrica di Majak sia il punto di origine della nuvola di radiazioni. La società responsabile dello stabile ha rassicurato gli analisti dicendo che tali valori fuori norma sono giustificati ed attribuiti all’incendio di un satellite precipitato nelle immediate vicinanze.

A questo punto pare che si possa parlare di scampato pericolo. Ma le catastrofi nucleari sono balzate in testa all’interesse degli esperti e della collettività. La gente teme il riproporsi dei fatti che hanno messo in ginocchio l’area di Chernobyl. Per ora possiamo dormire sonni tranquilli ma cosa ci riserverà il futuro?

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