Sono già passati alcuni giorni dal leak postato e rimosso da Google riguardo al suo super computer quantistico in grado di risolvere calcoli in pochi minuti che ad altri device occorrerebbero 10.000 anni. Ma la notizia ha ancora un’ottima cassa di risonanza, soprattutto per via del fatto che nessuno sa esattamente come funzioni questo calcolatore.
Ma se nessuno da Mountain View si è scomodato a smentire la bomba mediatica lanciata dal Financial Times, la comunità scientifica è in fermento per le capacità di questo computer, la cui tecnologia era stata solo teorizzata. Questo super computer fa scalpore proprio perché i calcolatori quantistici si comportano in maniera del tutto differente da quelli attualmente in uso nel mondo, e se riusciamo a gestirne la potenza possiamo veramente riscrivere la storia della tecnologia.
Ma come funzionerebbe? Partendo dalle basi, sappiamo che i processori classici funzionano con i bit, il noto sistema binario a due stati. Invece, un computer quantistico si basa su bit quantici, chiamati altrimenti Qubit.
Questi bit speciali possono assumere qualsiasi valore compreso tra 0 e 1 senza andare in contraddizione e moltiplicare così esponenzialmente le possibilità di calcolo.La conseguenza diretta è la risoluzione più rapida di problemi complessi che normalmente richiedono del tempo, ma è difficile imbrigliare questi quanti in un sistema ordinato che garantisca un risultato sicuro. Per questo c’è curiosità sul come Google sia riuscita a piegare i Qubit al suo servizio.
Dunque, se questo super computer esiste davvero ed è pronto all’uso, si tratterebbe di uno dei passi in avanti che la nostra società tecnologica stava aspettando. Una scoperta che estenderebbe i nostri orizzonti nel cosmo, nella matematica finanziaria e nella costruzione di intelligenze artificiali sempre più umane.
Le applicazioni della fisica dei quanti ai computer sono ancora avvolte nel mistero, e se anche Google toglierà il velo dal suo prodotto top secret, la strada per dominare questo regno infinitamente piccolo che sfugge alle teorie di Einstein è ancora lunga.