I fatti accaduti a Chernobyl oltre trent’anni fa dovevano servire da monito per una sensibilizzazione al problema sicurezza. NON c’è una vera e propria safe zone contro gli attacchi delle radiazioni nucleari che ora rischiano di mettere in ginocchio le popolazioni di mezza Europa. Gli esperti mitigano la diffusione di notizie su un problema che sembra essere partito dalla Russia. Desta preoccupazione e paura dopo la scoperta di una potenziale Chernobyl 2.0. Ecco cosa sta succedendo nei nostri cieli.
Nube di radiazioni viaggia sopra le nostre teste: nuovi rischi dopo gli esperimenti falliti della Russia
Nuovi studi scoprono una nuvola tossica che aleggia nei cieli europei. Apparentemente innocua, registra una concentrazione di isotopi cento volte superiore rispetto a quella rilevata nel 1987 nella città Ucraina, ancora tetro scenario di desolazione e devastazione dopo le immagini riprese dai droni. Per fortuna, in Europa, vi sono delle importanti variabili in gioco che consentono di prendere le distanze da un pericolo reale alla salute. Difatti, tali livelli di concentrazione non fanno riferimento all’intera struttura chimica ma soltanto all’isotopo, che di per sé non è pericoloso.
Ad ogni modo sono scattati i controlli della comunità scientifica. I valori non sono nella norma e sono stati attribuiti e giustificati dalla caduta di un satellite incendiatosi intorno alla zona di contatto. Il pericolo sembra essere scampato ma le catastrofi nucleari sono ora in testa all’interesse degli analisti e della collettività in generale che teme un remake dei catastrofici fatti accaduti anzitempo. Per ora possiamo dormire sonni tranquilli. Ma per quanto ancora?