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Canone Rai: attenzione alla nuova truffa che circola in rete

La tassa più odiata dagli italiani dopo il bollo auto è certamente quella sul possesso dell’apparecchio televisivo, ovvero il canone Rai, obbligatoria per Legge. L’imposta è diventata uno degli argomenti più discussi sul Web o nei bar delle città, in quanto tutti sperano in una sua abolizione considerando anche lo sviluppo delle piattaforme di streaming a discapito della “vecchia” televisione.

I cittadini trovano ridicolo il dover pagare la tassa per la visione dei canali Rai, le cui trasmissioni all’interno ormai non reggono più il confronto con tutto ciò che viene fornito al di fuori della televisione “classica”. PayTV, Sky, Netflix, Hulu, Prime Video, Infinity, SkyTG24 e tanti altri servizi ormai offrono un pacchetto di intrattenimento e informazione decisamente superiore a quello a cui la Rai negli anni ha continuato a proporre all’utenza.

Senza contare che non si può sfuggire al pagamento dell’imposta, considerando che arriva insieme alla bolletta della luce. Sempre più cittadini richiedono l’esenzione all’Agenzia delle Entrate

, tuttavia sta circolando sul Web una fake news riguardante un finto rimborso da parte della Rai per il pagamento del canone.

Canone Rai: ecco la nuova truffa sul rimborso della tassa

Arriva nel client degli italiani una mail contenente un messaggio che afferma che è possibile ricevere i soldi pagati per l’imposta sulla visione dei canali Rai. Attenzione dunque a mail aventi come oggetto: “RE: Rimborso RAI – A8005W”.

Nonostante l’indirizzo sembra simile a quello della società italiana, il messaggio vi riporta ad un link di spam dove, registrandovi, otterrete il rimborso. Ovviamente vi invitiamo a non farlo, in quanto il contenuto ipertestuale è palesemente truffaldino e porta a rubarvi i dati sensibili e/o bancari.

Per tutti coloro che ci sono cascati, correte a denunciare il tutto alle autorità competenti, evitate di rispondere allo spam e non diffondete la mail, in quanto è una nuova truffa sulla quale la Polizia sta già indagando.

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Pubblicato da
Manuel De Pandis