Se ne parlava da tempo, ma ora sembra che il governo di Londra ha deciso di forzare la mano contro i social media e le app di messaggistica. In particolare, Facebook e Whatsapp hanno ricevuto l’obbligo di condividere i dati criptati (messaggi, profili utente etc.) in caso ci sia un’inchiesta penale che lo richiede.
È la prima volta che nel mondo anglosassone arrivi una richiesta del genere, ma sembra che ormai un trattato sta per entrare in vigore tra Gran Bretagna e Stati Uniti. Tale documento si ipotizza obbligherà i social media a “condividere le informazioni a supporto delle investigazioni su persone sospettate di crimini gravi incluso terrorismo e pedofilia”.
Come detto, già in passato Facebook e Whatsapp erano stati accusati di favorire le attività di criminali e terroristi a causa dei loro sistemi di crittografia. Per questo i vari governi de mondo hanno cercato delle porte di accesso (o anche dette back-door) discrete che per controllare le piattaforme di messaggistica tramite i servizi segreti.
Ma Zuckerberg stavolta ha deciso di non tentennare e da una nota rilasciata sul social dichiara:”ci opponiamo ai tentativi governativi di costruire delle back-door perché metterebbero in crisi la privacy e la sicurezza dei nostri utenti in tutto il mondo. Le politiche nazionali, come il Cloud Act, permettono alle aziende di fornire le informazioni disponibili quando ricevono una richiesta legalmente valida e non richiedono a nessuno di costruire delle back-door nei propri servizi“.
Intanto l’accordo internazionale sembra procedere alla conclusione tra Usa e Gran Bretagna, mentre alcuni siti d’informazione riportano che i due paesi si sono impegnati non svolgere indagini incrociate sui rispettivi cittadini soprattuto in reati da pena di morte. Tra cani non si mozzicano, ci viene da dire.