Chi non ha mai desiderato che fosse abolito il bollo auto? Esso rappresenta sicuramente una delle tasse più odiate dagli italiani, dal momento che rappresenta un retaggio dal passato e invece in molti altri Paesi europei esso risulta esser già stato eliminato.
Certamente la questione merita una certa attenzione, dal momento che si tratta di un’imposta che grava abbastanza sull’acquisto e sul mantenimento di un’automobile. Talvolta scoraggia persino a comprare un’auto, costringendo molti contribuenti a preferire altri mezzi anche non perfettamente confacenti alle proprie esigenze.
D’altra parte, anche in Italia negli ultimi mesi si vociferava di una possibilità di abolizione: la proposta, espressa proprio lo scorso luglio da Luigi Di Maio – ex vicepremier all’epoca in veste di Ministro dello Sviluppo Economico – si fondava sulla possibilità di utilizzare l’abbassamento dello spread, e il conseguente risparmio derivatone per lo Stato, al fine di dare l’addio a quest’imposta.
Trattandosi di un’imposta regionale, nel momento in cui venisse abolita dovrebbe essere adeguatamente e completamente rimpiazzata dallo Stato con ingenti finanziamenti. Il bollo porta nelle casse delle Regioni oltre 6 miliardi l’anno, la cui mancanza sarebbe complessa da gestire. E anche compensarli con i risparmi dello spread non sarebbe una soluzione adatta.
Stando al parere di alcuni esperti, non sarebbe saggio impiegare i risparmi provenienti da questa fonte – lo spread è per definizione un indice soggetto a fluttuazioni nel tempo – per andare a compensare gli introiti che sarebbero provenuti dal bollo auto. Andrebbero piuttosto impiegati, per esempio, per far scendere il debito pubblico, se proprio si volesse trovare una destinazione al denaro risparmiato in questo modo.
Pertanto, al momento la prospettiva dell’abolizione appare ancora molto lontana. Ma nel tempo, sicuramente, la questione sarà nuovamente presa in considerazione e potrebbero esserci ulteriori risvolti.