In Gran Bretagna si stanno costruendo nuove centrali nucleari, nonostante ritardi, problemi tecnici e spese aggiuntive che ne ritardano la consegna. Il progetto di Hinkley Point C costerà circa 3 miliardi di sterline in più per un totale di 22 miliardi a fine lavori.
La società francese EDF, responsabile della costruzione, sostiene che le difficili condizioni del terreno hanno reso le opere a terra più dispendiose, ma conta di cominciare a produrre energia già nel 2025 dai due reattori EPR con potenza totale di 3.200 MW.
Intanto il nucleare in Francia non gode di stima tra l’opinione pubblica, sia per l’annuncio di costi extra nella gestione delle centrali e sia per la questione di Flamanville, dove l’Autorità francese per la sicurezza nucleare aveva riscontrato saldature difettose su alcuni componenti degli impianti.
Ma, se è lecito domandarselo, conviene ancora puntare sul nucleare per produrre energia rispetto alle fonti rinnovabili?
La domanda è calzante poiché attualmente nel Regno Unito l’energia eolica offshore costa meno di 50 sterline per MWh e produrrà 5,5 GW con sei nuovi impianti entro il 2025. Il nucleare sviluppato a Hinkley Point C si attesta a 92,50 sterline/MWh per 35 anni, come da accordi siglati con il governo britannico, e non è per nulla energia pulita.Parlando di centrali nucleari, secondo il rapporto annuale curato del consulente Mycle Schneider:“l’energia nucleare è un’opzione più costosa e più lenta da sviluppare, in confronto alle alternative, quindi non è efficace nello sforzo di combattere l’emergenza climatica, anzi è controproducente, perché distoglie gli investimenti da scelte più adeguate, rapide ed economiche. La scelta nucleare si è rivelata quella più dispendiosa e più lenta”.
Dello stesso avviso è Mark Z. Jacobson della Stanford University, tra i maggiori sostenitori dell’energia da fonti rinnovabili, il quale ha affermando che investire nelle centrali nuclerari è anacronistico e senza senso.