Secondo un nuovo studio redatto dai ricercatori della Cornell University, se potessimo ridurre le emissioni provenienti dai motori diesel, potremmo registrare una mortalità nelle grandi città statunitensi più bassa di quasi 4.000 individui su base annua.
Il team condotto dal professore Oliver Gao, ingegnere ambientale e civile, poggia sull’assunto che il trasporto merci su gomma copre meno del 6% di tutti i chilometri percorsi sulle autostrade degli Stati Uniti, eppure rappresenta il 40% delle emissioni di particolato e il 55% delle emissioni di ossidi di azoto.
Diesel: potremmo salvare 4.000 persone l’anno in USA
A calcare ancora di più la mano, il professor Gao afferma che se le auto durano negli Stati Uniti in media dai 10 ai 12 anni percorrendo 120.000 miglia, un camion diesel può durare dai 25 ai 30 anni e può arrivare al milione di miglia. Quindi, parafrasando lo studio, dovrebbero essere i produttori di camion a puntare su carburanti ecologici o soluzioni a propulsione elettrica o ibrida, piuttosto che le singole case automobilistiche. Per ridurre l’inquinamento atmosferico, le varie società di trasporto che utilizzano questi mostri della strada devono anche incentivare la dismissione dei vecchi mezzi.
Lo studio del professor Gao contiene anche dei modelli di misurazione dell’inquinamento atmosferico, con previsioni che vanno fino al 2050. Secondo tali modelli, si potrebbe ottenere un miglioramento della qualità dell’aria contenendo l’emissione del particolato degli scarichi diesel, arrivando per esteso a prevenire fino a 3.600 decessi prematuri ogni anno nei soli Stati Uniti.
A livello economico si aggiunga anche che il sistema sanitario genererebbe un tesoretto stimato in 38 miliardi di dollari all’anno per la mancanza di questi decessi.