Da quando c’è stato il declassamento di Plutone a pianeta nano negli oggetti transnettuniani, una perturbazione gravitazionale nella Fascia di Kuiper ai confini del Sistema Solare non è stata ancora spiegata. In quest’ultimo biennio si vocifera che lontano dal Sole possa orbitare un misterioso Pianeta Nove che non riusciamo a vedere, il quale però è in grado di influenzare gravitazionalmente di molti planetoidi transnettuniani nella Fascia di Kuiper.
Un’ipotesi di ben altra natura ad opera di due fisici, James Unwin dell’Università dell’Illinois e Jakub Scholtz dell’Università di Durham, sostiene che l’oggetto sia un piccolo buco nero primordiale. Sebbene stiamo parlando di qualcosa che non possiamo vedere, questo oggetto non apparterrebbe alla categoria dei buchi neri super massicci, ma al contrario potrebbe essere molto piccolo ed essersi formato subito dopo il Big Bang.
Ai confini del Sistema solare potrebbe nascondersi un buco nero
Per individuare un simile buco nero, i due scienziati ritengono che raggi gamma, raggi X e altre tipologie di radiazioni facciano al caso loro, ma i dettagli come farlo non sono ancora noti.
La teoria di Unwin e Scholtz è in aperto contrasto con uno studio del 2016 che suggerì che le alterazioni del piani orbitali dei transnettuniani potessero essere dovute all’ipotetica presenza di un grande pianeta dieci volte più grande della Terra. Questo mondo orbiterebbe a una distanza fino a venti volte superiore quella di Nettuno e potrebbe avere un tempo di rivoluzione attorno al Sole di 20 mila anni.
La sua posizione remota non consente di individuarlo con esattezza e, con ogni probabilità, servirà la sforzo congiunto di una folta comunità di astrofisici e appassionati per scovarlo nel buio oltre la Fascia di Kuiper.