L’enorme tragedia legata ai due incidenti del Boeing 737 Max ha scosso il mondo aeronautico negli scorsi mesi. Dopo gli studi condotti sull’aeromobile americano si è scoperto con certezza che in Etiopia ed Indonesia la responsabilità sarebbe stata del sistema anti-stallo MCAS. A seguito della morte di 346 persone il modello è poi stato bloccato in attesa di verifiche e di una nuova certificazione.
Pochi giorni fa qualcosa è cambiato, EASA ha infatti autorizzato un volo di trasferimento di un 737 Max di proprietà di Air Italy. Il velivolo, decollato dall’aeroporto internazionale del Cairo è atterrato senza evidenti problemi nello scalo di Milano Malpensa. Le regole per la conduzione del volo sono state ferree, onde evitare l’attivazione del sistema MCAS. I due piloti italiani a bordo hanno viaggiato infatti alla velocità limitata di 444 km/ e una quota di volo di soli 18 mila piedi.
Nonostante la scoperta un ulteriore difetto alle ali ed al chip di stabilizzazione proseguono le operazioni per la nuova certificazione. Sembrerebbe infatti che molti vettori, tra cui Ryanair vogliano cominciare a riutilizzarlo già dall’inizio del prossimo anno. Secondo la previsione effettuata dalla compagnia low-cost i propri 737 Max torneranno operativi già da Marzo 2020 con un picco di utilizzo entro la fine dell’estate.
Boeing 737 Max: il velivolo americano verso la sua definitiva riscossa
Ad anticipare la notizia di un imminente ritorno è stato proprio l’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary. La compagnia sembrerebbe intenzionata a risolvere ogni problema legato ai Boeing 737 Max prima di Marzo 2020, così da poterli impiegare non appena la FAA rilascerà la nuova certificazione all’aeromobile.
Oltre al permesso dell’ente dell’aviazione americana dovrà arrivare anche il definitivo ok da parte di EASA che si occupa della gestione nel nostro continente. Ovviamente tutti i veicoli fermi sui piazzali di tutto il mondo dallo scorso Marzo saranno soggetti ad un’attenta verifica e alla necessaria manutenzione dopo questo lungo periodo di stop.
Dalle parole di O’Leary si evince che la compagnia è abbastanza certa di riuscire ad utilizzare nuovamente i mezzi presenti nella loro flotta entro il primo trimestre del 2020. Non sono infatti previste altre alternative o eventuali piani B, vista la cospicua perdita di denaro avuta nel corso di questo periodo di inattività. Se tutto andasse secondo i piani 30 Boeing 737 Max potrebbero tornare operativi entro l’estate del prossimo anno.