La Nasa sta facendo di tutto per riattivare una missione spaziale che preveda il ritorno dell’uomo sulla superficie lunare, proprio nell’ultimo periodo è stata ufficializzata Artemis e le capsule Orion che, si pensa, ci porteranno nuovamente sulla Luna dopo oltre 50 anni dal primo sbarco.
Il successo dell’Apollo 11 è restato per tantissimo tempo negli occhi degli americani, principalmente come segnale di forza degli USA in un periodo delicato come quello della Guerra Fredda. All’alba dell’ormai imminente 2020, la situazione pare ripetersi, la NASA sta puntando forse sulla campagna d’investimenti Artemis.
La NASA conferma la volontà di rimandare l’uomo (e una donna) sulla Luna
Secondo quanto trapelato, la National Aeronautics and Space Administration (comunemente chiamata Nasa) ha stipulato un nuovo contratto con la Lockheed Martin per la costruzione di ben 6 capsule Orion, per un affare da oltre 4,5 miliardi di dollari. Queste verranno utilizzate per altrettante missioni spaziali, nelle quali trasporteranno gli astronauti sulla piattaforma che verrà posizionata nell’orbita lunare (in costruzione i prossimi anni, grazie ai contributi di tantissimi stati). Una volta giunti in loco potranno accedere ad un altro velivolo che li porterà sulla superficie lunare e nuovamente sulla piattaforma, o Gateway.
Le prime missioni di prova sono in programma nel 2020 e 2022, se tutto andrà per il verso giusto l’approdo ufficiale è previsto nel 2024. Superata tale data la NASA ha grandissimi progetti, basti pensare ad esempio alla possibile realizzazione di una base lunare nel 2028, situazione che ancora oggi appare come pura fantascienza; procediamo però con ordine, nella speranza che un “piccolo passo per un uomo, possa essere un grande passo per l’umanità”.