Mentre comunità di entusiasti si raccolgono dietro all’idea che un giorno le auto a guida autonoma saranno realtà nel tessuto urbano, alcuni scienziati sono convinti che non ci sarà alcun motivo di festeggiare tale scatto tecnologico. La loro introduzione comporterà un aumento del traffico con conseguente emissione di più CO2, salvo che la quasi totalità di esse non siano elettriche.
Se il mercato accoglierà la guida autonoma nei veicoli senza prima regolamentarne la diffusione e la tipologia di motore, il traffico cittadino aumenterà a livelli critici, decretando un calo nell’uso di mezzi pubblici o nella micro mobilità di biciclette e monopattini.
Non dovendo più subire lo stress della guida nel traffico, sempre più persone che ne disporranno non rinunceranno più a prendere l’auto in favore dei mezzi pubblici
C’è poi la questione sicurezza stradale, poiché uno studio di Ansys rivela che solo 7 consumatori su 10 ritengono le auto a guida autonoma adatte a eguagliare o superare le capacità umane al volante. Tra i popoli che più ripongono fiducia nel progresso tecnologico ci sono i giapponesi, di cui l’83% ritiene che le guide autonome saranno migliori degli esseri umani entro 10 anni.
Al contrario, soltanto il 57% dei britannici si affiderebbe a un’auto senza conducente, poiché tale dato rientra tra gli intervistati che hanno esternato preoccupazioni circa i guasti tecnologici che possono capitare. Le auto autonome sembra siano di là da venire, poiché c’è bisogno di miliardi di chilometri di stress test su strada che rimanderebbero l’arrivo sul mercato all’infinito. Per questo si stanno studiando dei simulatori supportati dalle intelligenze artificiali per ridurre la mole di test fisici su strada.
Tuttavia, anche se i progettisti realizzassero degli escamotage per commercializzare auto a guida autonoma presto, realizzare veicoli che rispettino i rigorosi requisiti di sicurezza rappresenta una sfida formidabile.