In seguito a diversi incidenti nucleari che hanno interessato negli ultimi trent’anni il nostro pianeta, la paura di un imminente disastro nucleare è ormai salita alle stelle. Tutto ciò, però, è principalmente dovuto, come ben sappiamo, ai fatti di Chernobyl che, dopo più di 33 anni, continua a far parlare di sé a causa delle conseguenze che le persone continuano a pagare ogni giorno.
A quanto pare, però, nel mese di settembre una strana nube radioattiva è apparsa nei cieli dell’Unione Europea seminando di fatto il panico in tutta la comunità. La nube, da un primo riscontro, pare che si sia formata in seguito al rilascio nell’aria di Rutenio 106, un isotopo del classico Rutenio standard. Nonostante ciò, però, i maggiori scienziati di tutto il mondo hanno già scongiurato il pericolo.
Secondo questi ultimi, infatti, i valori di Rutenio 106 sono circa 10 volte quelli rilasciati nell’aria durante lo scoppio dell’attore quattro di Chernobyl ma solamente se si prende in considerazione solamente l’isotopo e non l’intera composizione chimica. Scopriamo di seguito maggiori dettagli.
Dopo alcuni controlli a tappeto sono stati scoperti dei valori di Rutenio 106, molto simili a quelli presenti nella nube radioattiva, all’interno della fabbrica nucleare russa di Majak. Ovviamente la risposta della società Rosacom, colei che gestisce la fabbrica, non ha tardato ad arrivare. Quest’ultima, infatti, si è difesa affermando che i valori di Rutenio 106 sono così alti per via della combustione di un satellite precipitato all’esterno della fabbrica.