In seguito agli incidenti mortali dell’anno appena trascorso, diverse compagnie aeree hanno lasciato in standby i Boeing 737 nell’attesa di conoscere le cause dei disastri e le relative modifiche apportate dell’azienda produttrice. Finalmente in questo periodo sono state rese pubbliche le cause ufficiali, portando con sé notizie tutt’altro che positive per l’azienda.
I velivoli di per sé sono sicuri, questo è importante ricordarlo, ma data la presenza di così tanta tecnologia a bordo basta un piccolissimo problema software per causare disastri immani. E’ proprio quello che è accaduto sui voli in questione, il software che regola il sistema anti-stallo è entrato in funzione quando non avrebbe dovuto, causando di conseguenza una picchiata dell’aereo incorreggibile anche per il pilota più esperto. Il problema è stato amplificato dalla disattivazione, da parte di Boeing, del cicalino che avrebbe segnalato il malfunzionamento dello stesso.
Boeing 737: nuovi problemi per l’azienda
L’incertezza ora regna sovrana, Boeing ha annunciato di aver risolto qualsiasi problema (anche se ne sono stati trovati di nuovi), lo stesso CEO sta continuando a provare a convincere i clienti dell’affidabilità dei velivoli. La FAA ha annunciato che spetterà ai singoli Stati decidere se tornare ad utilizzare i Boeing 737 sul proprio territorio, per quanto riguarda Singapore SilkAir (operante in Australia) la flotta di proprietà di 6 velivoli è stata messa da parte fino a nuovo ordine. Ryanair invece sembra pronta ad investire sui 737, con l’acquisto di nuovi aeromobili a partire da Marzo 2020.
Come se tutto questo non bastasse, Boeing si è trovata a dover fronteggiare nuovi problemi nei test del prossimo 777X, in occasione delle prove relative alla pressurizzazione, infatti, il nuovo modello sembra non aver retto.