I velivoli di per sé sono sicuri, questo è importante ricordarlo, ma data la presenza di così tanta tecnologia a bordo basta un piccolissimo problema software per causare disastri immani. E’ proprio quello che è accaduto sui voli in questione, il software che regola il sistema anti-stallo è entrato in funzione quando non avrebbe dovuto, causando di conseguenza una picchiata dell’aereo incorreggibile anche per il pilota più esperto. Il problema è stato amplificato dalla disattivazione, da parte di Boeing, del cicalino che avrebbe segnalato il malfunzionamento dello stesso.
L’incertezza ora regna sovrana, Boeing ha annunciato di aver risolto qualsiasi problema (anche se ne sono stati trovati di nuovi), lo stesso CEO sta continuando a provare a convincere i clienti dell’affidabilità dei velivoli. La FAA ha annunciato che spetterà ai singoli Stati decidere se tornare ad utilizzare i Boeing 737 sul proprio territorio, per quanto riguarda Singapore SilkAir (operante in Australia) la flotta di proprietà di 6 velivoli è stata messa da parte fino a nuovo ordine. Ryanair invece sembra pronta ad investire sui 737, con l’acquisto di nuovi aeromobili a partire da Marzo 2020.
Come se tutto questo non bastasse, Boeing si è trovata a dover fronteggiare nuovi problemi nei test del prossimo 777X, in occasione delle prove relative alla pressurizzazione, infatti, il nuovo modello sembra non aver retto.