Nell’era dei big data, aziende di ogni settore stanno incontrando sempre nuove esigenze, in materia di gestione dello storage: i data center fioriscono numerosi e spesso in location all’apparenza impensabili, per rispondere a bisogni di spazio, risparmio energetico e sostenibilità.
Dal caldo del deserto, al freddo del circolo polare, Kingston ha stilato una carrellata dei data center più strani del mondo, oltre a un esempio italiano particolarmente virtuoso. Tutti questi centri per i big data ve li abbiamo riportati nella classifica qui sotto.
Data Center, quelli che non vi aspettereste
- L’ex bunker atomico: a circa 30 metri sottoterra e a pochi chilometri da Stoccolma si trova Pionen White Mountains, un ex bunker atomico riconvertito in data center da Banhof, un provider di servizi internet svedese.
- Nel bel mezzo del deserto: il deserto del Nevada custodisce infinite sorprese. A pochi chilometri da Las Vegas, sorge infatti SuperNap, il più potente e strategico data center degli USA.
- Tra i ghiacci del polo: nela città di Ballangen, nel circolo polare artico, ha sede uno dei data center destinati a diventare tra i più grandi al mondo. L’obiettivo è raccogliere una quantità di server tali da richiedere oltre 1000 MW di potenza, in un’area di circa 600.000 metri quadri.
- In fondo al mare: all’interno del Project Natick, che mira a realizzare lo storage center più efficienti dal punto di vista energetico, nell’ottica di un’informatica sempre più eco-sostenibile, Microsoft ha deciso di inabissare un data center nel mare, vicino alle isole Orkney al largo della Scozia.
- L’ecologico, a due passi da Bergamo: in un contesto meno particolare rispetto agli altri, il data center più grande d’Italia è un esempio di sostenibilità unico perché recupera l’energia necessaria per la sua alimentazione dall’acqua del vicino fiume Brembo e da migliaia di pannelli fotovoltaici che ne rivestono le pareti.