Con le recenti scoperte in materia di buchi neri, in molti si chiedono come si sia formato quello che al centro della nostra Via Lattea chiamato Sagittarius A Star. Ma sappiamo anche che fra qualche miliardo di anni la galassia di Andromeda si scontrerà con la nostra, e un astrofisico dell’Università di Yale, tal Fabio Pacucci, ritiene che la Terra morirà inghiottita da un buco nero.
I buchi neri sono in grado di distruggere e assorbire intere galassie, ma la probabilità che un pianeta come il nostro ne incontra uno e non ne esca sono per ora molto basse. Paradossalmente invece di preoccuparci dei buchi super massicci, sono proprio i più piccoli buchi neri di poche masse solari a essere pericolosi. D’altronde sono famosi per vagare nello spazio e potrebbero passare dalle parti del Sistema Solare prima o poi.
Al contrario, i buchi neri super massicci, con masse milioni o addirittura miliardi di volte più del Sole, non si muovono molto e spesso sono posizionati al centro di galassie come la Via Lattea. L’astrofisico Pacucci ritiene però che questi sono i tipi di buchi neri dalle dimensioni immense potrebbero però rappresentare un problema quando la nostra Via Lattea si scontrerà con Andromeda.
Come sostiene Pacucci:“sebbene la Terra sia relativamente sicura per ora, il pianeta potrebbe cadere nel buco nero della Via Lattea se la galassia si scontrasse con un’altra galassia”, come succederà tra due-tre miliardi di anni. In caso di collisione tra Andromeda e Via Lattea, “la Terra potrebbe essere lanciata verso il centro della galassia così vicino al buco nero super massiccio da esserne ingoiata.”