Avrete sicuramente visto uno di quei film horror post apocalittici in cui intere città sono devastata dall’azione di virus patogeni che sterminano la popolazione. A Chernobyl è successo grosso modo la stessa cosa, tanto che sono nate addirittura delle produzioni cinematografiche a descrivere il disastro nucleare verificatosi oltre trent’anni fa nella zone ucraina.
La totale assenza di vita è preoccupante e getta nello sconforto tutti coloro che temono una situazione simile in Europa, dove ultimamente è stata rilasciata una nube tossica dalle potenzialità distruttive. Per il nostro continente ci sono ancora speranze ma Chernobyl è ancora in ginocchio dal 26 aprile 1986. La condizione è ultimamente peggiorata dopo le immagini dei droni. Ecco le novità.
Chernobyl continua a fare paura: impossibile entrare nell’area a causa dell’innalzamento delle radiazioni pericolose
Solo pensare di entrare nell’area attorno al Reattore 4 rappresenta un rischio. L’intorno della centrale è inaccessibile ad anima viva. Numerosi sono stati i decessi per chi ha tentato di contenere l’azione distruttiva degli elementi. Grazie alle odierne tecnologie l’intervento fisico degli esseri umani si è potuto limitare. L’utilizzo dei droni ha consentito una ricognizione in loco a distanza, dalla quale è emerso uno scenario drammatico.
Secondo la ricostruzione pare che i sistemi di raffreddamento nell’area di contenimento si siano deteriorati causano una reazione chimica con conseguente fuoriuscita di materiale tossico. L’atmosfera si è saturata di sostanza dannose per l’uomo e per l’ambiente. Effetti che si sono fatti sentire fino ai vicini Paesi del Nord Europa.
L’Università di Bristol ha lanciato gli aeromobili a pilotaggio assistito nell’area per un volo di 15 Km fino alla centrale epicentro del disastro. Si sono dimostrati gli effetti catastrofici delle radiazioni elevate. NON c’è anima viva per diverse decine di chilometri quadrati.
L’area che più ha risentito del fenomeno nucleare è stata la Foresta Rossa, un verdeggiante paesaggio che a causa del passaggio della nube è stata così ribattezzata. Qui la flora ha assunto una colorazione contro natura dopo l’assorbimento delle sostanze pericolose emesse dal reattore. La situazione, ad anni di distanza, non sembra essere cambiata ed ogni speranza di vita viene abbandonata per sempre dalla disperazione.