A partire dal 2020 il digitale terrestre cambierà finalmente le sue frequenze adottando un vero e proprio nuovo standard. Denominato DVB T2, quest’ultimo, condurrà tutti i telespettatori a dover effettuare delle modifiche in casa propria al fine di poter continuare a guardare i propri programmi preferiti. A differenza dell’Internet of things, infatti, il DVB T2 non rappresenterà una scelta personale ma bensì sarà una sottospecie di imposizione.
Per fortuna, con l’arrivo di questo nuovo standard di certo non ci si dovrà arrampicare sui tetti per installare nuove antenne, ma i lavori richiesti saranno di minima portata e sicuramente poco ingombranti. In ogni caso, non c’è bisogno di affrettarsi visto che l’implementazione avrà inizio il prossimo anno ma si concluderà solo nel 2022, periodo da cui le trasmissioni potranno girare solo sulle nuove frequenze (1° luglio).
Prima di poter capire se sarà necessario effettuare un meno alcune modifiche, è strettamente obbligatorio capire se il proprio televisore è stato prodotto prima o dopo il 2017.
Nel caso in cui questo sia stato prodotto dopo il 2017, alcuna operazione sarà richiesta e questo poiché, secondo la normativa, a partire da quell’anno tutti i dispositivi contengono al loro interno il supporto per il codec HEVC DVB T2. in questo caso, quindi, sarà necessario effettuare solo una semplice risintonizzazione dei canali al momento più opportuno.
Nel caso in cui, invece, il proprio dispositivo sia stato prodotto antecedentemente al 2017 l’utente potrà decidere se acquistare o un semplice decoder per il DVB T2 o effettuare un upgrade acquistando un nuovo televisore di ultima generazione.