Al giorno d’oggi, è tornata impellente la necessità di parlare e tutelare la privacy degli utenti. Mai come ora ci si sente “minacciati” da pericoli e rischi provenienti da fonti anche molto diverse tra loro nonché di uso quotidiano, come posta elettronica e social network.
Lo scandalo Cambridge Analytica, ad esempio, ha smosso fortemente le coscienze collettive nella lotta contro l’uso non autorizzato dei dati sensibili. Ma c’è ancora molto da fare per un controllo equo e capillare di come vengono utilizzati i nostri dati.
Inoltre, tante volte si desidera anche avere maggiori garanzie che le conservazioni private e i contenuti dei nostri messaggi restino al sicuro sul nostro telefono. Per questo è necessario evitare che il proprio smartphone possa essere in qualche modo intercettato.
Smartphone: ecco come scoprire se si è intercettati
Rendersi conto se si è intercettati non è così semplice, in realtà. Specialmente perché alcuni strumenti sono proprio pensati per non essere rilevati, nel momento in cui sono in azione su uno smartphone.
Ad esempio, i software di monitoraggio a servizio delle Forze dell’Ordine sono ideati specificatamente per non essere scoperti. Potrebbero essere installati sul device dell’utente senza che egli se ne renda conto, con un link in una mail o un reindirizzamento non sospetto, oppure essere installati per via diretta sul dispositivo.
Per quanto riguarda trojan più semplici, meno elaborati rispetto a quelli utilizzati dai dipartimenti investigativi, diventa più facile scoprire se eventualmente siano in azione. Questi comprendono i trojan pensati per veicolare il controllo dei genitori sui telefoni dei propri figli, oppure per intercettare chiamate e messaggi in arrivo sul dispositivo tramite un pc. Questi possono essere rilevati spesso sia dagli antivirus (anche i più comuni) sia andando ad osservare le attività in corso sulla memoria del dispositivo.