Stando a quanto raccolto dalla scatola nera, infatti, il problema che ha causato la caduta dell’aeromobile è da collegarsi al cosiddetto sistema anti-stallo. Il velivolo è dotato di sensori in grado di attivare un software che impedisca lo stallo nelle fasi di decollo e atterraggio; tuttavia, nei casi in questione pare essersi attivato nel momento sbagliato, spingendo di conseguenza il muso dell’aeromobile verso il basso, e causandone così la picchiata irrefrenabile.
Le responsabilità paiono essere anche in parte di Boeing, si dice infatti che l’azienda avrebbe disattivato
qualche mese prima la spia che segnala il malfunzionamento software del sistema sotto-accusa (se fosse stata attiva avrebbe potuto salvare molte vite). Al netto di quanto scritto, la responsabilità oggettiva di Boeing l’ha portata a stanziare un fondo per risarcire le famiglie coinvolte, verranno distribuiti 144’000 dollari circa per ognuno dei 346 famigliari.
Il futuro del Boeing 737 resta comunque incerto, ad oggi alcune compagnie aeree non sono ancora pronte a tornare ad utilizzarlo, ad esempio SilkAir (operante a Singapore) ha deciso di mettere da parte i 6 velivoli di proprietà in attesa di nuovi sviluppi. Dall’altro lato della medaglia troviamo invece Ryanair, pronta ad acquistare aerei ed utilizzarli a partire da Marzo 2020 (oltre 500 piloti sono in standby in attesa della suddetta data).