I meteoriti sfuggono al controllo degli essere viventi. Li possiamo monitorare. Addirittura osservare. Ma c’è ben poco da fare in caso di impatto sulla Terra. Si basa proprio su questa osservazione la paura che tutti nutrono nei confronti degli asteroidi in rotta di collisione.
Lo scorso 4 ottobre 2019 l’asteroide identificato dalla NASA come SP3 ha viaggiato ad una distanza di soli 365.000 chilometri dal Pianeta con una velocità di 30.000 Km all’ora ed una dimensione pari al perimetro di Buckingham Palace. Il pericolo è stato scampato ma gli esperti si sono riservati il diritto di considerarlo come un oggetto potenzialmente pericoloso. Ma questo è solo l’ultimo degli episodi. Si teme per un altro attacco alla vita umana. Ecco cosa potrebbe succedere.
Meteoriti puntano la Terra: dopo l’ultima novità spaziale cresce l’ansia per un asteroide che potrebbe radere al suolo l’intero pianeta
SP3 ha destato preoccupazione per il fatto di riportare caratteristiche simili alla meteora di Chelyabinsk, che nel 2013 esplose ferendo 1.500 persone. Il fatto che i danni siano circoscritti non vuol dire che siamo fuori pericolo. I nuovi studi evidenziano come nei prossimi 100 anni ci si possano aspettare 878 asteroidi pericolosi in rotta contro il nostro beneamato pianeta.
Il programma Aida (Asteroid Impact Deflection Assessment), presentato dall’ESA in occasione dell’ultimo convegno di settembre, ha previsto un impatto certo per gli asteroidi. Si punta a prevenire una tragedia e ad evitarla con ogni mezzo necessario.
Il nuovo rischio planetario imminente si chiama 2008SR1, ed è un corpo astrale avente diametro di 230 metri. Molti ipotizzano che si possa arrivare anche ad un chilometro. La grande distanza che ci separa dall’ammasso di materia astrale in studio non consente, al momento, una valutazione efficace dell’aspetto dimensionale. Potrebbero passare diversi anni prima di avere dati affidabili. Nel frattempo la paura aumenta.