Nei prossimi mesi, dopo tanta attesa, finalmente il 5G di Tim, Vodafone, Wind-Tre e Iliad sarà attivato anche per gli utenti privati. Abbiamo parlato molto di quanto questa connessione andrà a rivoluzionare il modo di intendere le telecomunicazioni, creando interazioni finora mai esistite a questo livello.
Si parla infatti di Internet of Things, che sarà capace di animare anche gli oggetti finora passivi all’utilizzo umano, come gli elettrodomestici e gli impianti casalinghi. Di integrazione nelle filiere produttive, che consentirà un upgrade delle industrie rendendone i macchinari molto più coordinati e responsivi al controllo principale. Nonché di Smart Cities, il progetto che permetterà alle città di diventare davvero 2.0, andando a prevedere una serie di servizi ai cittadini che modificheranno la loro percezione della città stessa.
Ma se già questo sembra futuristico, è solo perché non abbiamo idea dell’innovazione che porterà la rete 6G, su cui moltissimi programmatori, ingegneri e ricercatori sono già al lavoro.
6G: quali prospettive per la rete del futuro?
Lo scorso 5 ottobre, Mika Rantakokko, dall’università finlandese di Oulu, ha tenuto una conferenza in cui si è discusso di cosa rappresenterà il 6G per l’umanità. E ne è venuto fuori uno scenario davvero incredibile.
La rete 6G – che per noi sarà portata molto probabilmente dagli operatori Tim, Vodafone, Wind-Tre e Iliad – spiega Rantakokko, ha un’altissima probabilità “che la latenza sia pari a zero e questo vorrà dire avere tutta la potenza di calcolo del cloud e i suoi immensi archivi letteralmente in tasca”. Questo significa anche, per gli ingegneri, un consumo energetico bassissimo.
Potrebbero perfino non servire più gli smartphone. Esisterà quella che oggi viene definita “ombra digitale”, una specie di ologramma che andrà a seguire ogni momento della nostra vita immagazzinandone i dati indispensabili. Senza contare che si tratti di un individuo, di un’azienda o una città.
Il futuro è a un passo da noi. Bisognerà solo attendere che diventi realtà.