Come è noto a tutti, il nostro pianeta presenta due poli che non costituiscono soltanto dei punti geografici, ma soprattutto degli orientamenti magnetici. Benché spostati di 11,5° rispetto ai poli geografici, i poli magnetici costituiscono un importante punto di riferimento nell’utilizzo di moltissime tecnologie da noi create. Ma soprattutto, costituiscono uno scudo verso eventuali minacce provenienti dai raggi cosmici.
Dallo studio del team coordinato dalla ricercatrice Yves Gallet dell’università di Parigi e del Cnrs (Centro nazionale francese per la ricerca scientifica), però, è risultato che inversioni dei poli magnetici terrestri si siano verificate molto più frequentemente di quanto non si immaginasse. L’ultima di queste inversioni è relativamente recente in termini di tempi cosmici, e risale a circa 780.000 anni fa.
La scoperta è stata possibile dall’analisi di alcune rocce ritrovate nel letto del fiume Khorbusuonka, nella Siberia nord-orientale. All’interno di questi sedimenti, si è notata l’innegabile inversione di orientamento di due particelle
, appartenenti ai metalli magnetite ed ematite, che normalmente si dispongono secondo l’orientamento dei poli magnetici terrestri. Analizzandoli e appurandone l’inversione, si è potuto dedurre che si sia verificata una condizione predisponente, e che questa corrisponda appunto con l’inversione dei poli magnetici terrestri.Stando inoltre alle datazioni dei residui, si è scoperto che nella sua evoluzione l’uomo è riuscito a sopravvivere a diverse inversioni del campo magnetico. Questo vuol dire che non apporterebbe significative ripercussioni sulla vita umana. Piuttosto, i problemi potrebbero interessare invece i prodotti dell’ingegno umano, come satelliti e reti elettriche.
Perché avverrebbe questo? Perché le inversioni del campo magnetico avvengono in periodi storici in cui esso risulta essere più debole e meno stabile. Contestualmente, però, dal momento che il campo magnetico funge anche da scudo contro i raggi cosmici, un suo indebolimento causerebbe una maggior esposizione della Terra a queste minacce, creando problemi proprio a queste tecnologie e a questi strumenti elettronici.