A breve il Fisco confischerà i beni per sproporzione nel caso in cui l’evasore abbia una condanna penale a causa del mancato pagamento sui redditi o sull’iva. Tale notizia è una delle nuove norme previste dal decreto fiscale collegato a ciò. Il tutto è fatto per colpire non i singoli cittadini ma le organizzazioni criminali che basano appunto la loro attività sull’accumulazione, sull’occultazione e sul riciclo dei proventi di attività illecite. La confisca scatterà nel momento in cui non si potranno giustificare il denaro accumulato e sul quale la GdF nutre qualche dubbio.
La guerra all’evasione fiscale si fa sempre più incessante e già dalle nuove norme indicate dalla bozza di questa manovra, si punta ad un reintegro di 3,3 miliardi. Al momento ancora non si conosce il valore e la stima della quantificazione dei fondi, tuttavia il recupero più massiccio arriverà sulle compensazioni e dal reintegro dei soldi derivanti dalle frodi sui carburanti. In tal caso la cifra si stima che supererà il miliardo di Euro.
In poche parole, questa stretta sulle compensazioni varrà quasi 3 miliardi di Euro. A dirlo è uno dei 51 articoli presenti sulla bozza del decreto fiscale collegato a questa manovra anti-evasione. Secondo un’altra stima il gettito sarà di 1084 milioni soltanto nel prossimo anno, mentre ben 878 milioni nei due anni successivi.
L’attenzione del Fisco si focalizzerà anche sui “trust” fatti all’estero per sfuggire alle tasse italiane. Di cosa parliamo? Ovviamente dei famosi “paradisi fiscali“, patria di numerose società fantasma presenti all’estero ma che operano in tutto e per tutto nel nostro Paese. Con la nuova norma si eviteranno queste “smagliature” nel sistema e sarà necessaria per tutte quelle situazioni in cui non è possibile capire come controllare i soldi ricevuti da un beneficiario per una scelta personale o per altri motivi. Quale sarà la prossima mossa del governo per combattere ancor di più l’evasione delle tasse?