Di un fenomeno correlato alla nostra stella come il minimo solare se ne parla poco o affatto, quando invece l’attività del Sole determina notevolmente la qualità della vita sulla Terra. In periodi in cui la nostra stella attraversa tale minimo, l’attività delle macchie solari e dei relativi brillamenti tende a diminuire, fino a diventare quasi assente per diversi giorni consecutivi.
Sebbene gran parte della comunità scientifica non sia propensa a sostenerlo, alcuni studi sulle attività del Sole nei suoi cicli periodici di 11 anni fanno pensare che il minimo solare a cui andiamo incontro potrebbe durare ben oltre il tempo stabilito. Si parla infatti di quasi tre decenni.
Quando si parla di minimo solare non dobbiamo fraintendere che una minore attività corrisponda a un Sole più debole. Il termine minimo si riferisce all’intensità del campo magnetico sulla superficie, il che corrisponde anche a una minore presenza di macchie solari.
E di ciò non c’è da rallegrarsi, poiché la minore intensità del campo magnetico solare permette alle radiazioni cosmiche d’investire la Terra molto più facilmente, dalle quali siamo al contrario protetti c’è un ciclo di massimo solare con campo magnetico forte. Quando il Sole è in questa fase di minimo comporta anche un altro problema, poiché si evidenzia una riduzione dell’emissioni di raggi nella banda dell’ultravioletto.
La conseguenza è che l’atmosfera terrestre superiore si raffredda e tende a contrarsi riducendo il suo raggio, e tutti gli oggetti in orbita stazionaria (satelliti e ISS compresi) potrebbero avere dei problemi.