La necessità di fornire una maggiore sicurezza ai cittadini nell’ambito di privacy e dati personali ha indotto il Ministero a concepire le nuove Carte d’Identità, che si differenziano dalle precedenti per la caratteristica di essere Elettroniche.
Come era già avvenuto per la tessera sanitaria, ora anche un altro dei principali documenti di riconoscimento del nostro Paese si trasforma. Il provvedimento che ha portato a questa svolta epocale – di cui si parlava già dallo scorso decennio – ha quindi raccolto e fatto propria l’esigenza di maggiori garanzie sui propri dati. Il tutto, naturalmente, volto ad arginare fenomeni ancora diffusi di falsificazione dei documenti e furto d’identità.
Alcune delle truffe più pericolose per svuotare i conti correnti, infatti, si basano proprio sulla produzione di una documentazione fasulla che i criminali spacciano come autentica, andando quindi a ledere numerosi diritti della vittima, oltre che a causarle un ingente danno di tipo economico.
D’altra parte, all’atto della sua immissione in circolo, le CIE (Carta d’Identità Elettronica) ha dimostrato di possedere ancora dei difetti, che hanno allarmato non poco gli utenti.
Carta d’identità elettronica: ecco i limiti della nuova “formula”
Diverse carte, infatti, si sono rivelate mal funzionanti a causa di difetti nel chip. Proprio come la tessera sanitaria, infatti, ora anche la CI possiede un chip presente sul retro, in cui sono contenute informazioni estremamente importanti quali impronte digitali e la copia di tutti i dati anagrafici.
Fortunatamente il problema, rilevato da moltissimi utenti, è stato tempestivamente preso in carico dal Ministero, che provvederà (per chi non l’avesse ancora ricevuta) a sostituire le CIE difettose con tessere nuove, smaltendo in sicurezza le precedenti.