Quante volte si è sentita pronunciare la parola “teletrasporto” associandola inevitabilmente a qualcosa di fantascientifico e impossibile da riprodurre?
In realtà già attualmente si sfrutta il fenomeno del teletrasporto quantistico nell’ambito dell’informatica, per sviluppare computer quantistici che abbiano una certa velocità di calcolo e di scambio delle informazioni. Suona ancora incredibile? Per comprenderlo, bisognerebbe fare un passo indietro.
Il teletrasporto quantistico è una tecnica che consente di trasferire uno stato quantistico in un punto arbitrariamente lontano. Questa possibilità, però, deve sottostare a determinate restrizioni, dal momento che tra i postulati della meccanica quantistica, esiste un teorema definito di “no-cloning quantistico”, che sostanzialmente non consente la creazione di un duplicato esatto di uno stato di materia non conosciuto.
L’unica possibilità è quindi quella di trasferire uno stato quantistico da una particella ad un’altra – o da un atomo ad un altro. Questo è possibile grazie al fenomeno dell’entanglement quantistico: due particelle venute a contatto fra loro continueranno ad influenzarsi anche quando si interporrà una distanza fisica tra le due.
Ma come viene sfruttato questo fenomeno nell’informatica?
Computer quantistici: il teletrasporto si concretizza con questi strumenti
Esistono degli strumenti, definiti appunto computer quantistici, che sfruttano questo principio di funzionamento per scambiare dati ed effettuare calcoli in maniera molto più rapida. Potendo trasferire l’informazione quantisticamente, la velocità con cui questo trasporto avviene è nettamente superiore rispetto alle normali prestazioni.
Fra l’altro, da pochi mesi due team di ricerca, indipendentemente l’uno dall’altro – uno austriaco e l’altro cinese – sono riusciti ad ottenere un teletrasporto quantistico su un sistema ternario, il qutrit, anziché effettuarlo su un sistema binario (il precedente qubit).
Questo comporterà una notevole svolta nell’efficienza e nella capacità di elaborazione di questi computer, che potrà riflettersi su una maggiore velocità ed efficacia nella trasmissione delle reti internet che utilizziamo quotidianamente, non appena si comincerà a toccare con mano questa nuova tecnologia.