La Teoria della Relatività di Einstein sul buco nero ha trovato nuove conferme dopo le analisi condotte sulla base di uno studio che ha definito nuovi risvolti per la famosa equazione E= mc2.
Tale soluzione matematica riassume la spiegazione gli eventi spazio – temporali come variabile prospettica sulla percezione degli avvenimenti scientifici osservati. Non esiste, quindi, una costante che definisca la struttura di un dato evento. Teoria che trova ora modo di esistere a seguito delle nuove indagini dello spazio. Dal mito alla realtà con la nuova analisi che introduce una novità storica.
Buco nero: arriva la conferma sulla variabilità degli schermi spazio – temporali osservati da Einstein
Le affermazioni dello studioso tedesco sono diventate ricorrenti ai giorni nostri. In merito alla formulazione del noto scienziato si conferma che:
“La presenza di questi oggetti influenzi il loro ambiente in modi estremi, deformando lo spazio-tempo e surriscaldando qualsiasi materiale circostante”.
Le dichiarazioni alla base di quella che potrebbero passare ora per una tautologia incontestabile definiscono che: “se immerso in una regione luminosa, come un disco di gas incandescente, un buco nero è in grado di creare una regione oscura simile ad un’ombra”. Una situazione che era stata già prevista anzitempo con la formulazione della Relatività Generale. Questa zone d’ombra, generata per via della distorsione della gravità e la cattura del fascio luminoso nell’orizzonte degli eventi, rivela particolari interessanti sulla natura intrinseca dei corpi astrali.
L’osservazione del buco nero ha dimostrato la presenza di un alone rosso-giallastro, chiara manifestazione del surriscaldamento attorno alla regione considerata.