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Ciò che servirebbe oggigiorno è proprio un veicolo spaziale che consente agli esseri umani di spostarsi all’interno dell’Universo. Fantascienza al momento, ma sembra che un ingegnere della Nasa sia riuscito a creare un motore in grado di muoversi quasi alla velocità della luce.
Lui si chiama David Burns ed è un ingegnere della Nasa e ha proposto il suo personale motore “elicoidale“. Secondo i suoi studi, esso potrebbe avere una velocità simile a quella della luce, che ricordiamo essere di 299792458 m/s. E la cosa grandiosa – ma che lascia tutti di sasso – è che non necessita di carburante.
Dalle dichiarazioni dello scienziato sulla rivista della Nasa, il Technical Reports Server, emerge che il motore in questione, in linea teorica, potrebbe alterare la massa quando si raggiunge la velocità della luce. Al momento ancora non è stato studiato a fondo e non è stato sottoposto a revisione costante.
Tale meccanismo futuristico, sfrutterebbe il principio di azione e reazione di Newton, che consentirebbe un utilizzo simile a quello che avviene negli acceleratori di particelle. Ma il principio sopracitato di cosa parla? Stando alla definizione, gli oggetti vengono accelerati o decelerati (non frenati!) in prossimità della velocità della luce.
Per quanto possa apparire eccitante un’idea simile, ricordiamo che finora si parla soltanto in linea teorica. Stando alle parole del New Scientist, il motore in questione sarebbe grande 200 metri per 12 di diametro, con una potenza di 165 Megawatt di energia per solo 1 newton di spinta. Praticamente servirebbe l’energia di un’intera centrale elettrica per compiere uno sforzo di un kg di massa per secondo quadrato.
In parole povere cosa significa tutto ciò? La soluzione proposta da Burns è ancora lontana dalla realtà, almeno qui sulla Terra, e il motore con tale meccanismo, risulterebbe inefficiente. Invece nel vuoto dello Spazio, potrebbe funzionare, proprio per l’assenza di tempo e potenza. Il problema sarebbe soltanto quello di far arrivare l’astronave con il motore dentro fuori dall’orbita terrestre.