I moderni smartphone rappresentano il centro nevralgico delle nostre vite. Sono fedeli compagni delle nostre giornate ottemperando a compiti più disparati. Si passa dalla gestione degli impegni in calendario alle chat ed alle telefonate in un turbinio di squilli e notifiche che richiedono energia per mantenersi attivi. Dobbiamo ricaricare la batteria del telefono, anche più volte al giorno. Ma abbiamo scoperto quale sia il momento peggiore per farlo in quanto pericoloso per noi e per il dispositivo. Ecco le novità.
Quando lo smartphone può diventare pericoloso: attenti alla ricarica di notte
Un processo che sembra routine è quello della ricarica per la batteria del nostro dispositivo. Alcuni modelli prevedono soluzioni da 5.000 mAh ora o anche più e contano sul sistema per la ricarica rapida che arriva addirittura a 20 W di potenza istantanea assorbita. Le cariche si muovono velocemente all’interno delle celle e sono suscettibili all’alta temperatura.
La natura chimica degli elementi che formano la batteria prevede un isolante posto tra gli elettrodi positivo e negativo delle celle. Questo funge da ponte contro i corto circuiti ed attiva un meccanismo di protezione interno previsto dal costruttore. Se l’energia (amplificata dal calore) è troppo elevata il circuito di sicurezza va in tilt riversando le cariche le une sulle altre causando un incendio dovuto al surriscaldamento.
Di notte è il momento peggiore in quanto la temperatura potrebbe essere influenzata da ricariche in prossimità di fonti di calore o aree poco areate (come coperte e cuscini) che ostacolano il riflusso di aria verso le componenti integrate. Il comportamento è pericoloso ed incontrollabile in quanto nelle ore notturne non possiamo avere il totale controllo dei sistemi. Un recente incidente che è costato la vita ad una ragazza ne è la prova tangibile. Consigliamo sempre di ricaricare di giorno e mai oltre i limiti consigliati dagli esperti (20 – 80%).