Messaggio. Testo. Il primo suono, la prima notifica, non si dimenticano mai. Parliamo dll’SMS, colui che ha permesso fin dalla sua nascita cose incredibili, fino ad arrivare alla messaggistica istantanea di molte piattaforme odierne.
L’inizio della conversazione ”offline”
Short Message Service. Questo è il suo termine tecnico. Il successo dell’esperimento è da denotare allo stagista finlandese di Nokia Riku Pihkonen.
Nonostante fossero stati pensati come servizio di “cerca-persona”, gli SMS arrivarono ad una media di 17 miliardi di SMS scambiati nel 2000 a 4.100 del 2008. Meno fortunati sono stati gli MMS, che permettevano di inviare insieme al testo scritto anche file multimediali.
Nel 1985 ad Oslo venne mostrato il primo documento che parlava ufficialmente degli SMS. In questo prima bozza, gli SMS dovevano offrire tre servizi agli utenti: lo Short Message Mobile Terminated (SMS-MT), la possibilità per una rete di trasmettere un SMS a un telefono cellulare sia da un altro cellulare che tramite software; lo Short Message Mobile Originated (SMS-MO), la facoltà per una rete di trasmettere un SMS inviato da un telefono cellulare; per ultimo lo Short Message Cell Broadcast, ovvero la possibilità per ogni cella della rete di inviare un messaggio a ogni cellulare a essa connessa.
Il linguaggio degli SMS, dato da abbreviazioni, dovute al numero massimo di caratteri da poter digitare, mancanza di punteggiatura, ha permesso la diffusione di scritture alternative. La nascita dell’SMS ha portato addirittura ad una patologia fisica chiamata “tendinite da texting” che colpisce per l’eccessivo utilizzo del pollice.
A cosa servono gli SMS oggi
La loro nuova vita è oramai fatta sopratutto di comunicazioni di servizio:
- PIN di autorizzazione
- OTP (One Time Password)
- avvisi di scadenza
- accettazione di ordini
- offerte e promozioni
- stato di avanzamento pratiche
Siamo curiosi di vedere il loro utilizzo nel futuro.