Chernobyl è il monito vivente di quanto il genere umano sia fragile. Un singolo incidente basta per spazzare via ogni più remoto spiraglio di vita. Sotto vento non si ode altro che un sinistro roteare di droni, unici mezzi autorizzati per l’accesso all’area contaminata per la quale si scoprono ulteriori informazioni dopo le immagini.
Chernobyl: il mistero si infittisce dopo le ultime informazioni che arrivano dai droni
Quanto avvenuto a Chernobyl oltre un trentennio fa ha ripercussioni ai giorni nostri. Al centro di numerose discussioni, la piccola cittadina ucraina resta uno dei più grandi misteri del mondo. Sappiamo che si verificò un incidente nucleare dovuto ad una reazione idrogeno – grafite causa di una intensa esplosione attorno al Reattore 4. La popolazione venne spazzata via lasciando il posto ad una scia di morte e distruzione.
Una rivisitazione moderna della misteriosa “Croatoan” è stata fatta da droni, lanciati in perlustrazione dai ricercatori dell’eminente Università di Bristol. Dopo la concessione dell’autorizzazione, i velivoli con comando remoto hanno fornito ulteriori ragguagli sulla situazione. Non è stata delle migliori, con una vasta area ancora soggetta ad elevate radiazioni.
Si è scoperto uno scenario macabro e sinistro attorno alla circostante area verde, ora ribattezzata Foresta Rossa dopo l’assoggettarsi delle avversità dovute alla fuoriuscita di materiale tossico. Dal verde al rosso per quello che è l’esempio più concreto di come una civiltà possa ridursi a terreno infertile e privo di vita. Flora e fauna non convivono per la speranza di una ripresa che resta solo un miraggio.