Mika Rantakokko si è posto a capo del progetto di sviluppo per il futuro network di sesta generazione. Con qualcosa che a molti potrebbe suonare come fantascienza si pongono le basi per il futuro upgrade dei sistemi di comunicazione senza fili. Le informazioni viaggeranno in rete accompagnate da algoritmi molto sofisticati per la gestione dei task. Oltre le pagine web, la domotica, le applicazioni e le implicazioni dell’IoT vi saranno nuovi spiragli evolutivi.
Un fulgido esempio di implementazione next-gen ci viene fornito con l’indicazione della cosiddetta ombra digitale. Tale sistema è stato già visto su alcune pellicole cinematografiche dei primi anni duemila. Nessuno, a quel tempo, poteva pensare che l’umanità potesse raggiungere simili prospettive. Ma le cose stanno per cambiare. Di cosa si tratta?
Immaginiamo il tutto come la proiezione di un alter ego in carne ed ossa. Un ammasso di circuiti e sensori sarà preposto alla finalizzazione di un ologramma dinamico avente sembianze a noi familiari. Una avvenente bibliotecaria o un autorevole direttore di banca potrà fornire informazioni alle nostre domande guardandoci attraverso uno specchio. Sostanzialmente una intelligenza artificiale molto evoluta, frutto di ricerche ora in corso che troveranno modo di essere applicate sul piano pratico entro il 2030. Stiamo andando troppo oltre? Solo il tempo ci darà la risposta che cerchiamo. E questo non è che solo l’inizio.