A breve potremmo dover abbandonare il 3G. È quanto emerge dal noto sito Tariffando, il quale afferma di aver ricevuto una serie di indiscrezioni che sembrerebbero tracciare il solco delle intenzioni degli operatori telefonici. In tal senso, infatti, si muoveranno Tim, Wind-Tre, Vodafone, Iliad e Fastweb, che sembrano voler procedere allo switch off dopo aver ulteriormente migliorato la rete 4G.
La notizia non dovrebbe stupire, alla fine si parla del pensionamento di una tecnologia di vent’anni fa. Eppure in alcune zone d’Italia si naviga ancora preferenzialmente con il 3G, laddove invece in altre aree il 4G risulta praticamente sovrapponibile alla copertura della vecchia connessione.
Gli investimenti per il 5G hanno infatti impiegato oltre 6,5 miliardi complessivamente, versati in diverse quote da parte degli operatori citati prima, che sono risultati vincitori dell’asta per le frequenze della nuova connessione veloce.
Una quantità di denaro che non risulta certo indifferente alle tasche dei gestori, che sperano di recuperare il prima possibile le somme profuse, con varie strategie.
Una di queste sarà sicuramente l’aumento dei costi per i bundle che supportino il 5G, come abbiamo già discusso in precedenza. Un’altra forma di risparmio, invece, potrebbe appunto essere la chiusura dei battenti di una tecnologia che a breve diverrà definitivamente obsoleta, per lasciare spazio ai nuovi standard di connessione mobile.
Certo, prima di arrivarci bisognerà attuare una maggior radicalizzazione della rete 4G, cosa che fino ad ora non si è verificata ovunque. In questo modo, si consentirebbe di spegnere il 3G senza lasciare aree scoperte. Diverso è il discorso per il 2G, che sarà fondamentale come supporto alla rete che verrà finalmente attivata anche per i privati all’inizio del 2020.