Il blockchain è come se fosse una rete peer-to-peer, cioè un network orizzontale dove non ci sono delle gerarchie prestabilite ma bensì sono presenti solo dei nodi detti “paritari” (appunto peer). Come tecnologia se ne è spesso sentito parlare in relazione alle criptomonete, poiché è un sistema di protezione dai furti digitali molto efficace.
A livello pratico, il codice sorgente è contenuto in ogni singolo pezzo della catena, pertanto il vantaggio sicuro è nella maggiore trasparenza e maggior sicurezza in caso il codice venga cancellato o hackerato in uno dei blocchi. Purtroppo gli smartphone che adottano questa tecnologia sono attualmente solo due: HTC Exodus e Sirin Finney.
HTC, colosso taiwanese dell’elettronica, ha lanciato sul mercato il primo smartphone che detiene un nodo completo di Bitcoin. Si chiama Exodus 1s ed è un modello entry level che costa appena 219 euro. Specifiche hardware a parte, visto che monta uno Snapdragon 435 e ha una sola fotocamera posteriore da 13 MP, il prezzo permette l’ingresso a un uso consapevole della tecnologia blockchain. Se invece volete un modello top di gamma, potete optare per il super smartphone HTC Exodus 1 che al costo di 749 euro
vi offre il meglio sul mercato con in più la tecnologia blockchain.Il secondo modello sul mercato è invece il Sirin Labs Finney, uno dei primi smartphone con blockchain al mondo che però non è affatto economico, visti gli 894 euro che servono per portarlo a casa. È un prezzo elevato, ma la scheda tecnica è da top di gamma e ci sono alcune caratteristiche piuttosto ricercate. In particolare, ha uno slider nella parte alta che rivela uno schermo secondario usato solo per le funzioni legate alle criptovalute. Serve ad attivare il wallet che supporta un grande numero di monete virtuali differenti.