Alzi la mano chi non ha mai sognato di potersi spostare da una parte all’altra del pianeta con l’ausilio del teletrasporto. Guardando i film di fantascienza, i cartoni animati, gli anime come Dragon Ball, tutti nella vita almeno una volta abbiamo fantasticato su quanto sarebbe bello potersi sdoppiare, spostare in pochi secondi affrontando diverse migliaia di km o perché no, essere presenti contemporaneamente in più luoghi.
Pensiamo ai ragazzi della generazione anni ’90, che non appena tornavano da scuola guardavano DBZ in TV su Italia 1 alle 14:00 e passavano i pomeriggi fra un compito di algebra e sognando ad occhi aperti di volare e trasformarsi in Super Sayan come Goku o Gohan.
Ma tornando seri, sarebbe veramente possibile spostarsi per migliaia di chilometri in pochi istanti? L’ubiquità potrebbe essere un fenomeno reale e concreto? Se vi dicessimo che tutto ciò… potrebbe non essere solo fantascienza? Spostiamoci dal mondo degli anime e dei cartoni animati a quello della fisica quantistica.
“Bruce Wayne mi ha detto che una volta che elimini l’impossibile fra le possibilità, ciò che ti rimane deve essere la verità, per quanto improbabile essa sia“: questa frase pronunciata dall’incappucciato di Terra-2 nella prima puntata dell‘ottava stagione di Arrow, in onda sulla CW dalla settimana scorsa, è una delle frasi più vere che si possono applicare nella vita vera.
Ciò che ieri era fantascienza, oggi è realtà, e gli scienziati hanno il diritto e il dovere di provare tutte le strade possibili per realizzare le scoperte sensazionali di cui il mondo ha bisogno. Proprio su questo mood, dei ricercatori dell’Università di Vienna e di Basilea stanno studiando le conseguenze e gli effetti della manipolazione della materia sulla distanza. Senza entrare troppo nel tecnico della fisica quantistica, la rivista Nature Physics spiega il concetto in maniera molto semplice.
La scienza studiando gli elettroni ha scoperto il principio della sovrapposizione atomica: in poche parole, gli elettroni si possono dividere in piccoli elementi con uno spettro avente un’interferenza di soli 7 millisecondi. Tale effetto si può attuare anche su una molecola che ha più di 2000 atomi. Ciò apre gli scienziati la possibilità di “sdoppiare” gli oggetti, traslandoli su un’altro piano della materia su questo principio. Siamo ancora lontani dall’avere un teletrasporto o l’ubiquità in senso stretto del termine, ma il primo embrionale passo è stato fatto. Bisognerà attendere i prossimi sviluppi della fisica quantistica a riguardo, e potrebbero volerci anni, se non decenni, ma è bello pensare di poter avere un simile possibilità nel futuro, anche per i nostri discendenti.