Sulla base di alcune nuove indiscrezioni pare si possa giungere ad una conclusione pacifica che passa per nuove manovre di Governo che potrebbero stabilire la completa abolizione dell’imposta a tempo indeterminato. Un sogno per molti di noi, ma che purtroppo potrebbe restare tale. Ecco che cosa succede in Italia.
Chiamatela tassa di possesso, chiamatela bollo auto. Poco importa. Si tratta sempre di un sistema ingiusto che grava (e non poco) sulle nostre tasse. Le autonomia regionali
deliberano in merito ai costi complessivi dell’imposta. Ogni Kw costa caro e ciò frena il mercato delle immatricolazioni. Molti scelgono di non pagare alcunché. Stavolta è andata bene ma non si sono fatte mancare le discussioni.Difficile che lo Stato decide di rinunciare completamente all’imposta a fronte di statistiche che parlano di un roseo quinquennio finanziario per le immatricolazioni di nuovi veicoli. Ben 7 miliardi di euro sono entrate nelle casse delle istituzioni nel periodo 2013 – 2018. Ottimisticamente si può pensare piuttosto ad un pareggio di bilancio per una disparità dei conti tra Nord e Sud. Si potranno verificare due situazioni: importanti sconti (o abolizione totale) dei costi di possesso o aumenti oltre gli attuali limiti prefissati dalle Regioni.
In tal caso si lascerebbe spazio ad ulteriori discussioni infuocate benché il tutto, per il momento, è rimesso sul piano dei semplici rumor. Al riguardo l’ultima parola sarà del Governo.