In un momento storico in cui sembrano tornati al centro del dibattito pubblico il consumo energetico e la tutela ambientale, un nuovo studio sembrerebbe ribaltare ciò che abbiamo sempre creduto in merito alle auto diesel rispetto alle elettriche.
Facciamo però un passo indietro. Nell’immaginario comune, sembrerebbe essere incrollabile l’idea che un motore elettrico inquini decisamente meno rispetto ad un diesel. L’elettrico viene quindi associato alla svolta eco-friendly ed ecosostenibile dell’industria automobilistica.
Un recente studio dell’istituto di ricerca tedesco CES-Ifo, però, sembrerebbe mettere in discussione quest’assunto. Come? Basando la propria indagine sul complesso approccio Life Cycle Assessment, che va a valutare non soltanto le emissioni durante la resa su strada – in cui è chiaro che il motore elettrico produca zero emissioni – bensì nel corso dell’intero ciclo produttivo e vitale del veicolo, sin dalla costruzione dei singoli pezzi.
In base a quanto emerso dallo studio, è risultato che la maggior parte delle emissioni siano ascrivibili alla produzione delle batterie nelle auto elettriche. Su questo parametro pesa notevolmente l’ingente quantità di emissioni dovute all’estrazione dei metalli rari come cobalto e litio. In seconda battuta, è da prendere in esame anche l’inquinamento medio prodotto dalle centrali per generare l’energia per il rifornimento.
Questa valutazione globale sembrerebbe rendere il turbodiesel preferibile ad un’auto elettrica, se si dovesse restare nel range di 150.000 km nell’arco di vita del veicolo. A salire, si dovrebbe preferire un’auto elettrica.
D’altra parte, molti esperti sottolineano che questi dati sono rilevanti quasi esclusivamente per lo stato attuale delle cose: il margine di miglioramento nella quantità di emissioni per la produzione delle batterie è estremamente ampio, e le prospettive per il futuro sono più rosee di quanto non si creda.