In estate, quando ci troviamo magari al mare o in macchina sotto il sole, è facile valutare il calore che si crea sulla superficie del nostro telefono. Messi in allarme dal surriscaldamento cerchiamo un modo di riportare la situazione in sicurezza. Molti smartphone dispongono di sensori per la rilevazione della temperatura eccessiva. In questi casi il sistema spegne i profili di connessione, disattiva la ricarica e chiude le app. Ma non sempre è disponibile questo comodo sistema di sicurezza.
Alcuni utenti non possono permettersi un dispositivo aggiornato e contano su piattaforme che pur offrendo la ricarica rapida
non disattivano i profili ad alto consumo. In condizioni limite si arriva all’incendio. Con il sopraggiungere dell’invero si commette l’errore di considerare il surriscaldamento una remota possibilità. Potrebbe non essere così. Se siamo soliti ricaricare ad alta velocità mentre giochiamo, guardiamo film o chiamiamo per lunghe ore corriamo un rischio. Lo stesso dicasi per le ricariche in prossimità di fonti di calore o zone con scarso ricambio d’aria.In tutti questi casi il calore in eccesso non viene smaltito e la compressione generata dal calore provoca un corto circuito che scatena una vera e propria deflagrazione della batteria, letale per noi ed il nostro dispositivo.
Il nostro consiglio è sempre quello di ricaricare sotto osservazione, durante il giorno, e mai a soglie limite 0 – 100%. Gli esperti indicano le percentuali ottimali di ricarica come gli intervalli compresi tra 15 – 85% oppure 20 – 80%. Ciò garantisce un uso a lungo termine dei supporti e più sicurezza.