Sin dall’inizio dei tempi, l’uomo si è sempre interrogato su come sarebbe sopraggiunta la sua fine. Innumerevoli fenomeni naturali, in momenti antichi dell’evoluzione umana, sembravano quasi preannunciare un’imminente fine del mondo, perché l’uomo non era capace di comprenderne la natura.
Ora che invece abbiamo i mezzi per dare luogo all’esplorazione dei fenomeni terrestri e celesti, possiamo toccare con mano altre tipologie di minacce che potrebbero potrebbero però compromettere l’equilibrio del nostro pianeta.
Nel corso della sua storia, la Terra ha già fronteggiato innumerevoli minacce. Ma gli scienziati sono pressoché concordi nell’affermare che l’impatto di un corpo celeste sulla superficie terrestre abbia causato cambiamenti improvvisi e irreversibili nell’evoluzione del nostro ecosistema.
Ad esempio, molti scienziati ipotizzano che sia stato un meteorite a causare l’estinzione dei dinosauri, circa 65 milioni di anni fa.
D’altra parte, per avere un impatto così disastroso, il meteorite aveva un diametro pari a oltre 150 km e secondo molti esperti ha rappresentato anche la causa delle glaciazioni sul nostro pianeta.Questa teoria è supportata da una scoperta fatta dai ricercatori dell’Università di Lund, in Svezia. Il gruppo con a capo il geologo Birger Schmitz ha analizzato alcune rocce di interesse minerario ritrovate proprio in Svezia. Al loro interno, sono state ritrovate piccole tracce di un metallo rarissimo, risalente ad oltre 470 milioni di anni fa, oltre che ad elio differente da quello presente attualmente nella nostra atmosfera.
Per Philip Heck, dell’Università di Chicago, questo significa solo una cosa: si è trovata la prova dell’inizio delle glaciazioni.