L’azienda sapeva benissimo dei problemi legati al Boeing 737, ancora prima che avvenissero i disastri aerei, la notizia sconvolgente illumina il cielo in un periodo in cui tutto sembrava lentamente passare in secondo piano. Le oltre 340 vittime chiedono ancora giustizia, per questo, le ultime dichiarazioni di alcuni collaudatori lasciano l’amaro in bocca.
Proprio ultimamente sono circolate in rete conversazioni testuali (via WhatsApp per intenderci) tra Mark A.Forkner, il capo collaudatore di Boeing, ed il collega Patrik Gustavsson. Secondo i suddetti, infatti, il sistema antistallo non sarebbe stato affidabile (lo scambio di messaggi risale al 2016), anzi, in alcune occasioni sarebbe stato “fuori controllo“.
Boeing ha fatto immediatamente sapere di avere sempre rispettato le indicazioni della FAA, ma lo stesso Forkner ha ammesso al collega di aver “praticamente mentito ai regolatori“.
Boeing nuovamente nella bufera a causa di messaggi WhatsApp
Una situazione che, se aggiunta alla decisione dell’azienda di disattivare il led di malfunzionamento del MCAS stesso, mette l’azienda sicuramente in cattiva luce, portando tutti a concludere che i disastri si potevano benissimo evitare.
Le oltre 340 vittime chiedono giustizia, sicuramente non basteranno gli oltre 140’000 dollari stanziati a famiglia da parte di Boeing per riconsegnare l’affetto dei propri cari. E’ curioso il fatto che ancora oggi nessun dirigente o elemento dell’azienda sia stato coinvolto direttamente (o licenziato per mancanze), nel frattempo però gli investitori “scappano”, nell’ultimo periodo Boeing ha fatto registrare un –7% in borsa, tutto a favore della concorrente diretta Airbus.
Riuscirà a risollevarsi? la risposta è sicuramente positiva, basti pensare che Ryanair ha ordinato una nuova flotta per Marzo 2020.