Ormai da tre anni si è passati alla cosiddetta CIE. Costa più di una tradizionale carta di identità cartacea. Molti preferiscono scegliere il vecchio modello. Online è polemica ma i maggiori dubbi si anno in relazione ai chip interni che sono preda di attacchi hacker che mettono a rischio la nostra sicurezza.
L’Italia si divide tra chi opta per le nuove leve dei sistemi di identificazione e che sceglie la via classica. C?è chi è restio a passare al nuovo formato elettronico. Potrebbero esserci dei buoni motivi. I cittadini sono impauriti dal fatto che alcuni malintenzionati sono riusciti a portare a termine un furto di identità. Alcune persone hanno ricevuto una notifica dal Tribunale per truffa o accessi impropri ad aree protette che hanno fatto scattare la detenzione.
Lo Stato ci tiene a rassicurare tutti sul fatto che le CIE siano sicure poiché il sistema digitale garantisce l’applicabilità di sistemi di sicurezza evoluti contro la clonazione e l’uso improprio dei dati. Preoccupa, ad ogni modo, la gestione degli archivi statali che ottengono copia delle nostre impronte digitali.