Se prima ne avevamo qualche dubbio, ora il computer quantistico di Google è reale, visto che lo studio pubblicato su Nature ha specificato cosa è stato in grado di fare il super calcolatore di Mountain View. Come ormai è noto dal post apparso sul sito della NASA, il computer quantistico di Big G ha risolto in 200 secondi un calcolo che si risolverebbe in decine di migliaia di anni.
Fino a oggi nessuna era riuscito a mantenere i quanti in uno stato di coerenza tale da far loro eseguire dei calcoli, ed è per questo che IBM sta avanzando l’ipotesi che le scoperte di Google siano solo sul piano teorico. Inoltre, IBM ritiene che il problema affidato alla macchina di Big G potrebbe essere gestito da un computer tradizionale in 2 giorni e mezzo e non in diecimila anni.
Su Nature si parla intanto del processore da 54 qubit costruito da Big G, il quale ha risolto un problema matematico generando una sequenza di numeri casuali in soli 3 minuti e 20 secondi. Ma come funziona il processore?
I computer quantistici sfruttano la meccanica dei quanti e funzionano con la sovrapposizione degli stati quantici e l’entanglement. Fenomeni a livello subatomico che hanno bisogno di avvenire a temperature molto basse, raffreddando per esempio il metallo allo zero assoluto (0°K o anche -273° C).
Il qubit sono differenti dai bit perché possono assumere valori di stato tra 0 e 1 contemporaneamente. Se riusciremo a dominare il mondo dei quanti, i computer quantistici potranno un giorno dare vita a intelligenze artificiali estremamente evolute. Ma in futuro non avremo tali computer dentro le nostre case, perché sono sistemi da diversi milioni di dollari che hanno bisogno di determinate condizioni per funzionare.