Sin dalle proprie origini, l’uomo ha sempre anelato a comprendere i misteri che riguardavano l’universo. In particolare, l’urgenza consisteva nel capire come difendersi da eventuali minacce, perlopiù ignote, provenienti dagli elementi naturali, dai fenomeni atmosferici, ma soprattutto dal cielo.
Ad oggi, le conoscenze che abbiamo in quest’ultimo ambito sono tali da poterci sentire al sicuro da eventuali pericoli derivanti dall’universo. D’altra parte, ancora ad oggi si diffonde un certo allarmismo anche su notizie che non dovrebbero destare più di tanto stupore.
Benché negli ultimi anni si siano succeduti diversi fenomeni astronomici che abbiano implicato il passaggio o comunque l’arrivo di meteoriti a ridosso del nostro pianeta, si è sempre trattato di corpi di piccola entità. Esempio fulgido ne è il bolide che ha rischiarato, durante questa estate, i cieli della Sardegna, andando a regalare uno spettacolo affascinante a tutti coloro che la sera del 16 agosto hanno puntato gli occhi verso la volta celeste.
Negli ultimi mesi, in particolare, si è diffuso un timore latente per l’arrivo di un asteroide, denominato QV89, nelle vicinanze del nostro pianeta. Questo ha destato parecchi dubbi circa la possibilità che la sua traiettoria potesse incrociare quella della Terra, determinando un impatto di notevoli dimensioni.
In realtà, si era preparati a questa possibilità già da anni. La sua traiettoria sarebbe stata distante ben 6 milioni di km, nel punto più vicino alla Terra, ma la NASA aveva già predisposto delle contromisure per eventuali cambi di rotta improvvisi. Pertanto, non c’è nulla da temere: le nostre agenzie spaziali sorvegliano costantemente il nostro pianeta.